Agrigento sarà Capitale italiana della cultura 2025

La giuria incaricata dal Mic, presieduta da Davide Maria Desario, ha premiato il dossier della città siciliana, che potrà realizzare gli eventi previsti anche grazie al contributo di un milione di euro. Dopo Palermo nel 2018 il riconoscimento tornerà nell’Isola

di Ruggero Altavilla

Il tempio dei Dioscuri nella Valle dei Templi

Agrigento ce l’ha fatta. Sarà Capitale italiana della cultura 2025. La proclamazione questa mattina da parte del presidente della giuria Davide Maria Desario, alla presenza del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Adesso la città siciliana, grazie anche al contributo statale di un milione di euro, potrà realizzare le attività previste dal ricco dossier premiato dalla giuria della competizione organizzata dal Ministero della Cultura.

Il logo di Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025

Il dossier di Agrigento, dunque, ha convinto la commissione e ha superato le altre città candidate: Aosta, Assisi (Perugia), Bagnoregio (Viterbo), Monte Sant’Angelo (Foggia), Orvieto (Terni), Pescina (L’Aquila), Roccasecca (Frosinone) e Spoleto (Perugia). La palma di Capitale italiana della cultura torna adesso in Sicilia, dopo Palermo 2018.

Tutti i dossier presentati sono stati sottoposti alla valutazione di una commissione di sette esperti “di chiara fama nella gestione dei beni culturali”, sottolineano dal Mic. Il dossier di Agrigento, redatto da Roberto Albergoni, presidente dell’associazione MeNO, si intitola “Il sé, l’altro e la natura, relazioni e trasformazioni culturali”, ed è stato presentato lo scorso ottobre al Teatro Pirandello di Agrigento.

Agrigento dalla Valle dei Templi (foto Tiziana Mercurio, Wikimedia Commons, licenza CC BY-SA 4.0)

“Un titolo che la città merita non soltanto per la sua storia, i suoi monumenti, per gli autori che sono patrimonio di tutto il Paese e dell’Europa intera”,  ha commentato il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. “A convincere la giuria e a prevalere sulle altre autorevolissime città in lizza – aggiunge – sono stati anche l’attualità e il valore del progetto che ha dato corpo alla candidatura della Città dei templi. Il rapporto con l’altro e dell’uomo con la natura, ma anche le relazioni tra culture diverse sono temi centrali in un tempo di trasformazioni come quello di oggi, di sfide che dobbiamo affrontare non soltanto sul piano culturale. Agrigento e tutta la Sicilia hanno una storia e una tradizione di accoglienza che ne fanno il luogo ideale per un confronto che durerà per un anno intero e che, per una saggia scelta di chi ha redatto il progetto, coinvolgerà tutto il territorio provinciale nel ricco calendario di iniziative, alcune di respiro internazionale, basato sui temi della Pace, del dialogo e del Mediterraneo come ‘luogo’ in cui questi valori possono prendere corpo”.

Un plauso al riconoscimento arriva anche dall’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato. “Con questo importante riconoscimento ha vinto tutta la Sicilia – sottolinea – . Agrigento, città densa di bellezze straordinarie, territorio conosciuto e apprezzato per il fascino dei suoi monumenti e del paesaggio, che fa da sfondo alla ricchezza delle relazioni umane, avrà adesso una notorietà ancora maggiore e attirerà visitatori da tutto il mondo valorizzando sia la parte archeologica sia le numerose iniziative culturali che stiamo mettendo in campo”.

La Cattedrale di San Gerlando

Il titolo di Capitale Italiana della Cultura nasce dalla partecipata competizione che culminò il 17 ottobre 2014 nella designazione di Matera Capitale Europea della Cultura 2019. L’impegno e la creatività che avevano portato le sei finaliste a costruire dei dossier di candidatura di elevata qualità progettuale convinsero il governo a proclamare le altre cinque concorrenti, ossia Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena, Capitali Italiane della Cultura 2015 e a indire contestualmente una selezione per individuare, a partire dal 2016, la città meritevole di questo titolo. La prima prescelta fu Mantova, a cui seguirono Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018 e Parma nel 2020, titolo prorogato anche nel 2021 a causa dell’emergenza pandemica. L’edizione del 2022 è andata a Procida, nel 2023 sarà il turno di Bergamo e Brescia mentre nel 2024 andrà a Pesaro. Poi toccherà, dunque, ad Agrigento che si farà trovare pronta a vivere un anno ricco di eventi.

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