Addio a Gioacchino Lanza Tomasi, erede del principe di Lampedusa e custode del “Gattopardo”

Considerato fra i massimi studiosi del teatro d’opera e dell’evoluzione del melodramma nel teatro contemporaneo, era il figlio adottivo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Si è spento a 89 anni nello storico palazzo di famiglia, nel cuore di Palermo

di Marco Russo

Gioacchino Lanza Tomasi (foto Asiabam, Wikimedia Commons, licenza CC BY-SA 4.0)

Un intellettuale d’altri tempi, musicologo raffinatissimo e custode dell’eredità di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, suo padre adottivo. È scomparso a Palermo Gioacchino Lanza Tomasi. Si è spento ieri, all’età di 89 anni, nello storico Palazzo Lanza Tomasi in via Butera a Palermo, dove era tornato dopo un ricovero all’ospedale palermitano Buccheri La Ferla.

Gioacchino Lanza Branciforte Ramirez era nato a Roma nel 1934 e, dopo il trasferimento della sua famiglia a Palermo, iniziò a frequentare Giuseppe Tomasi di Lampedusa, suo lontano cugino e autore del romanzo “Il Gattopardo”, che lo aveva adottato trasferendogli così il suo cognome.

Giuseppe Tomasi di Lampedusa

Dopo la morte dello scrittore siciliano, nel 1957, Lanza ne raccolse l’eredità intellettuale, conservandone la memoria e recuperando, dopo lunghi anni di restauro, l’ultima dimora, il Palazzo Lampedusa alla Marina (divenuto poi Palazzo Lanza Tomasi), in cui il principe scrittore visse fino alla morte e in cui raccolse la sua biblioteca storica. Gioacchino Lanza era il terzogenito del senatore Fabrizio Lanza Branciforte Ruffo, conte di Mazzarino e di Assaro, e di Conchita Ramírez Camacho, figlia ed erede di Venceslao marchese di Villa Urrutia. Si trasferì con la famiglia a Palermo dopo la Seconda guerra mondiale. Nel 1953 insieme ad altri giovani intellettuali palermitani, fra cui il coetaneo Francesco Orlando, futuro critico letterario, iniziò la frequentazione di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.

Considerato fra i massimi studiosi del teatro d’opera e dell’evoluzione del melodramma nel teatro contemporaneo, nel 1965 Lanza Tomasi inizia la sua attività di organizzatore musicale e sarà via via direttore artistico di varie istituzioni: l’Accademia Filarmonica Romana (1973-75 e 1988-92), il Teatro Massimo di Palermo (1971-75), il Teatro dell’Opera di Roma (1976-1984), l’Orchestra Sinfonica e Coro di Roma della Rai (1984-1992), il Teatro Comunale di Bologna (1992-1995). È stato direttore generale della Fondazione Roma Europa Arte e Cultura e consulente per la ricostruzione del Teatro Vittorio Emanuele di Messina.

Stemma del Gattopardo (foto Davide Mauro, Wikimedia Commons, licenza CC BY-SA 4.0)

Dal 1996 al 2000 ha diretto l’Istituto Italiano di Cultura di New York. Specialista dell’opera di Vincenzo Bellini e Giuseppe Verdi, dal 1983 è stato professore ordinario di Storia della Musica presso l’Università di Palermo; dal 1989 al 1995 è stato presidente del Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione e vicepresidente dell’Aduim (l’Associazione italiana fra i docenti universitari di discipline musicali). Inoltre, dal 2001 al 2006 è stato alla guida del Teatro San Carlo di Napoli.

Parallelamente, fin dal 1968, pubblicò saggi di argomento musicale e su autori contemporanei: Bussotti, Pousseur, Sciarrino, Stockhausen, Kagel, Berio. Si occupò a lungo dell’opera di Vincenzo Bellini e fu un noto appassionato di Richard Wagner. Si interessò particolarmente alla fenomenologia dell’elaborazione stilistica e della sua ricezione.

Tanti i messaggi di cordoglio per la scomparsa del musicologo. “Con profonda tristezza – dichiara il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla – ho appreso della scomparsa di Gioacchino Lanza Tomasi di Lampedusa, musicologo, uomo di cultura e artista di rilievo che ha dato lustro al Paese e anche alla nostra Città, in particolare con l’incarico di consulente artistico del Teatro Massimo e insegnando Storia della Musica all’Università degli Studi di Palermo. Anche le prossime riprese della serie tv ‘Il Gattopardo’ in città saranno un modo per onorare la sua memoria e quella del padre Giuseppe Tomasi di Lampedusa”.

Palazzo Filangeri Cutò a Santa Margherita di Belice

Esprime cordoglio anche Deborah Ciaccio, presidente dell’Istituzione “Tomasi di Lampedusa”, che porta il nome del grande scrittore autore del Gattopardo, fondata nel 1998, della quale Lanza Tomasi era direttore onorario. “L’Istituzione – dice Deborah Ciaccio – ha raccolto l’eredità dell’autore del romanzo più amato e tradotto del ‘900”. Gioacchino Lanza Tomasi, si legge in una nota del Comune, è stato “l’anima della rinascita culturale di Santa Margherita Belice, dove ancora sorge l’amata dimora di famiglia dello scrittore, città con la quale aveva stretto un grande rapporto d’affetto diventato direttore onorario dell’Istituzione ‘Giuseppe Tomasi di Lampedusa’, e dell’omonimo premio letterario, nato nel 2003 e che ad agosto celebrerà la sua diciottesima edizione. A Santa Margherita ha donato la sua figura umana, la sua sapienza intellettuale e il manoscritto originale del Gattopardo, custodito nel Museo del Gattopardo”.

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