Tante le iniziative pensate per valorizzare la tradizione secolare che vede due confraternite, Madunnara e Signurara, costruire imponenti architetture effimere lungo il corso principale del piccolo borgo agrigentino. Domenica 9 aprile l’inaugurazione in occasione della Pasqua
di Redazione

Una comunità al lavoro per uno dei più importanti esempi di arte popolare collettiva in Sicilia. In occasione della Pasqua, tornano dopo tre anni di pausa gli Archi di Pane a San Biagio Platani. Nel borgo dell’Agrigentino, all’interno dei magazzini-laboratori gli abitanti sono impegnati da settimane alla realizzazione delle opere architettoniche che saranno esposte en plein air dalla domenica di Pasqua, 9 aprile, fino al 14 maggio.

L’evento, che affonda le sue radici nel 18esimo secolo, ha come fulcro lo svelamento delle imponenti architetture effimere, realizzate con materiali naturali e collocate lungo il corso principale del piccolo comune di 3000 abitanti. È il fulcro centrale di un processo di rigenerazione culturale che il Comune si prepara ad avviare grazie al progetto RiGenerAzioni Archi di Piano 2030, vincitore del Bando borghi promosso dal Ministero della Cultura nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Un progetto che vede capofila il Comune di San Biagio Platani, insieme ad altre associazioni.
È proprio la comunità al centro della centenaria tradizione che unisce sapere artigiano, mito, tradizione religiosa e spirito contemporaneo: le grandi opere piene di creatività e ingegno sono realizzate in gran segreto nelle settimane che precedono la domenica di Pasqua dai componenti delle due confraternite, quella tra Madunnara e Signurara, devoti rispettivamente alla Madonna e al Risorto.

Tutto è rigorosamente realizzato con prodotti della natura, dall’intreccio di salici e canne ai mosaici di legumi e cereali. Porte, fontane, volte e cupole decorate a mosaico e ancora ninfe, lampadari di collane di datteri e cereali, pendono dall’alto incantando le centinaia di visitatori che per l’occasione si riversano in strada. Ma il vero protagonista dei decori è il pane dalle forme più curiose, trasformato in un portale dagli intarsi dorati, oppure in fonti battesimali, quadri religiosi, fiori, piccoli nidi di uccelli e persino alberi, opera della maestria e dell’inventiva degli abitanti del paese.
“La nostra azione amministrativa, così come la realizzazione degli Archi di Pasqua, pongono al centro il coinvolgimento della comunità sanbiagese tutta. – commenta Salvatore Di Bennardo, sindaco di San Biagio Platani – . A partire dalla manifestazione ‘Archi di Pasqua 2023’, fortemente voluta da questa amministrazione dopo 3 anni di fermo, il processo partecipativo della comunità è stato riproposto, anche al fine di trasmettere ai giovani il patrimonio storico-culturale, permettendogli di conoscere e appropriarsi delle proprie radici e della propria memoria storica, diventando così attori principali nella tutela e valorizzazione delle proprie ricchezze”.

Per la prima volta la manifestazione costruisce e si connette a interventi di promozione e sviluppo locale di ampio respiro, destinati non solo a promuovere iniziative di riuso, ma soprattutto a destagionalizzare la fruizione delle opere architettoniche. Da quest’anno grazie alla rassegna Archi d’Estate, la manifestazione assumerà nuove forme mantenendo un legame con la tradizione. Sono tante le iniziative in programma: tra le progettualità da sviluppare entro il 2025 c’è l’introduzione di nuovi strumenti innovativi per la fruizione del Museo degli Archi di Pasqua con la creazione di audioguide tematiche e coinvolgenti storytelling capaci di svelare le curiosità nascoste nei capolavori esposti al MusArc.
E ancora, il concorso internazionale di architettura Ephimeral dedicato ad architetti, designer, studenti e ingegneri, incentrato sulla progettazione e realizzazione di padiglioni di architettura effimera che possano incarnare in chiave contemporanea gli Archi di Pasqua e stimolare la ricerca su nuovi materiali e nuove tecnologie da applicare alle costruzioni temporanee. Il dialogo internazionale sarà supportato anche dalle attività laboratoriali e di interscambio culturale sulle tradizioni legate alla Semana Santa in Spagna e dalle residenze temporanee d’artisti provenienti da diverse parti del mondo.

La realizzazione di un Centro di documentazione del patrimonio culturale immateriale del territorio, per attivare concrete politiche di salvaguardia e valorizzazione dei principali elementi identitari del borgo e lavorare sul patrimonio culturale censito attraverso la creazione di prodotti in realtà aumentata e virtuale che consentiranno di fruire il patrimonio in maniera inedita. La nuova proposta dell’offerta turistica locale si lega alla creazione di itinerari esperienziali che partendo dalla visita ai laboratori permanenti degli Archi di Pasqua permetteranno ai visitatori di vivere l’incontro con la comunità attraverso, passeggiate in natura, visite in azienda guidate dai pastori locali e produttori dell’agroalimentare.
Un momento di grande orgoglio per la comunità sarà la rifunzionalizzazione della biblioteca comunale, chiusa da 10 anni, e che adesso accoglierà anche uno spazio coworking, e la realizzazione di spazi per servizi socio-culturali ricreativi nei locali dell’anfiteatro del comune con l’attivazione di laboratori musicali e teatrali. Non mancheranno iniziative destinate al potenziamento delle competenze imprenditoriali con percorsi di incubazione per la creazione di imprese di comunità e sviluppo di nuovi processi e servizi per favorire la crescita occupazionale.