Il festival continua a svelare i lati più nascosti della cittadina normanna: conventi, dimore con vista sulla Conca d’Oro, archivi e antichi seminari
di Redazione

Il festival entra nel vivo a Monreale. La cittadina normanna al suo debutto con Le Vie dei Tesori continua a sorprendere, svelando luoghi inediti e scorci suggestivi. È tutto pronto per il terzo e penultimo weekend e sono per primi i monrealesi ad incamminarsi per scoprire i tesori della loro cittadina (qui tutti i luoghi in programma). A partire dai panorami mozzafiato: Monreale in effetti è arroccata e sono molte le abitazioni da cui si ha un colpo d’occhio sulla vallata, ma la veduta di Palazzo Cutò è veramente straordinaria e così anche quella dal Calvario delle Croci (ultima domenica, dalle 16 alle 18).

Stucchi e affreschi si scoprono alla chiesa degli Agonizzanti, molto più austera è la Madonna dell’Orto, ma possiede una bellissima storia nascosta di condivisione e appartenenza; e non dimenticate la “Madonna degli angeli” di Pietro Novelli che è proprio sull’altare della chiesa di San Castrenze. Il Collegio di Maria nacque per ospitare le povere fanciulle senza mezzi, le monache di clausura hanno vissuto a lungo dietro le grate della Santissima Trinità, mentre l’ex Ospedale pubblico cinquecentesco fu affidato alle Dame di Carità. Aprono sabato anche dalle 20 alle 23 Palazzo di Città (da non perdere la Madonna cinquecentesca del Gagini), il santuario del Santissimo Crocifisso alla Collegiata e la biblioteca Ludovico II De Torres del Seminario, tra volumi rari e lasciti librari dei diversi arcivescovi che si sono succeduti dal 1588.

Poi tornano questo weekend anche le passeggiate. Delle due in programma, quella sul corso del fiume Sant’Elia è esaurita, ma restano pochi posti per la seconda, alla ricerca delle fontane superstiti (qui per prenotare). Il tour comincia dalla Fontana dell’arpia di epoca secentesca – situata nello slargo fra via Benedetto D’Acquisto e la via Palermo – così chiamata per l’arpia scolpita al centro sul sostegno della piccola vasca e collocata dinanzi la porta di san Michele, oggi non più esistente. Si prosegue sino alla fontana dello Spasimo, all’altro capo dell’abitato storico, anch’essa di epoca secentesca. Oltre al Pozzillo, le altre fontane di approvvigionamento idrico sono quella di san Vito, dell’Arancio e quella detta delle Acque Nuove, della seconda metà del ‘700 e purtroppo ridotta a rudere. Ci si soffermerà sulle edicole votive che si incontrano lungo il percorso, con digressioni nei quartieri storici dove permangono numerose a testimonianza della devozione popolare.

Anche a Monreale, come nelle altre città del festival, tutto si svolge in completa sicurezza: il nuovo Dpcm non modifica le modalità di apertura dei musei e dei luoghi della cultura purché si evitino assembramenti e si garantisca la distanza tra i visitatori. Norme che il festival già rispetta scrupolosamente in collaborazione con le istituzioni e i partner: quindi ingressi contingentati, prenotazioni online (i non prenotati entrano solo se ci sono posti liberi nei turni), audioguide d’autore ascoltabili dal proprio cellulare, dove non sia possibile fare visite in presenza a distanza. E, naturalmente, mascherine per tutti.
Per tutte le informazioni e prenotazioni del festival visitare il sito www.leviedeitesori.com. È attivo, inoltre, il centro informazioni al numero 0918420000, aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18, compresi il sabato e la domenica.