A Giuliana torna lo sfincione dolce, eccellenza dimenticata da trent’anni

Nel borgo del Palermitano fine settimana all’insegna di una tradizione gastronomica da riscoprire. Previste visite al Castello di Federico II, spettacoli e degustazioni gratuite

di Redazione

Lo sfincione dolce

Il ritorno dello sfincione dolce dopo circa trent’anni di oblio. Un’eccellenza da scoprire a Giuliana, borgo in provincia di Palermo, poco meno di duemila abitanti, a 750 metri sul livello del mare. Qui lo sfincione non è salato – né bianco, né rosso –, ma dolce al palato con la sua soffice pasta cotta al forno ed il morbido ripieno di crema di ricotta rigorosamente di pecora, condita con scaglie di cioccolato e spolverata di cannella. A Giuliana, un tempo, era il dolce tipico della domenica e delle feste comandate; nel corso degli ultimi decenni, però, la chiusura di bar storici ed il ricambio generazionale tra gli artigiani del settore, l’hanno fatto cadere nel dimenticatoio. Ma adesso è tornato.

 

Giuliana

Sabato 10 e domenica 11 dicembre con “Giuliana in Festa – Il ritorno dello Sfincione Dolce”, questa particolare prelibatezza giulianese sarà protagonista del programma di degustazioni, concerti e visite guidate intorno al Castello di Federico II. L’iniziativa è promossa dal Comune di Giuliana con il finanziamento dell’assessorato alle Attività produttive della Regione Siciliana e la collaborazione di associazioni e aziende locali.

Lo sfincione dolce di Giuliana

“L’amministrazione comunale – dice il sindaco di Giuliana, Francesco Scarpinato – sta lavorando compatta, in sintonia e in collaborazione con le aziende e le associazioni giulianesi, per valorizzare i prodotti del territorio ed al contempo le bellezze del nostro borgo. All’iniziativa partecipano quattordici aziende del comprensorio giulianese. Lo sfincione dolce di Giuliana si inserisce in questo progetto di recupero delle tradizioni, di innovazione e di crescita della nostra terra”.

La torre del castello di Giuliana

Le origini dello sfincione dolce di Giuliana, secondo il racconto di alcuni anziani, potrebbero risalire ai primi Novecento del secolo scorso. Tra le mura dell’Opera Pia Buttafuoco Tomasini, la suora che si occupava di cucinare per gli orfanelli e gli anziani ospiti dell’istituto, s’inventò un dolce per allietarne le festività. Farina, uova e ricotta freschissima: pochi, semplici ingredienti per un dolce “povero” che richiede, però, una grande maestria. Tradizionalmente, veniva accompagnato con il vino cotto aromatizzato con mele cotogne e spezie.

La Chiesa Madre

Oltre che con lo sfincione dolce, il 10 e l’11 dicembre, a Giuliana l’appuntamento è con l’Oliva Giarraffa denominazione De.co, servita anche in patè; le zuppe di lenticchie biologiche; la tabisca giulianese, tipica focaccia condita con acciughe e formaggio; porchetta locale e altre delizie.

 

Il programma di Giuliana in Festa
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