A Enna si restaurano i libri degli antichi monasteri

Al via un progetto di conservazione preventiva di pregiati volumi del fondo antico della Biblioteca comunale

di Antonio Messina

All’interno della Biblioteca comunale di Enna sono iniziati gli interventi mirati alla conservazione preventiva di 1298 volumi appartenenti al cosiddetto fondo antico, che raccoglie i beni librari provenienti dalle biblioteche degli antichi monasteri della città confiscati dopo il 1860 dal Regno d’Italia. Il progetto è stato finanziato grazie ai fondi del bilancio partecipato, bandito dal Comune di Enna per il 2020, e affidato alla società cooperativa Properart che, presieduta da Maurizio e Roberta Campo, si avvale di un team di professionisti nel settore della conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale. I lavori, infatti, sono eseguiti da Marco Di Bella, Viviana Elisa Nicoletti e Claudio De Benedictis, abilitati nel restauro di materiale libraio, archivistico, manufatti cartacei e pergamenacei.

Cinquecentina con coperta in carta marmorizzata

I volumi oggetto di conservazione preventiva si dividono in 35 manoscritti, 111 incunaboli e 1152 edizioni del Cinquecento, riguardanti argomenti di natura ecclesiastica, ma anche medica e filosofica. Si tratta di libri di pregio, per la maggior parte rilegati con coperte originali in pergamena e pelle, capaci di restituire tutta una serie di importanti informazioni circa la carta utilizzata, nonché il tipo di legatura e cucitura.

 

I principali interventi consistono nella spolveratura e nel rilevamento dello stato di conservazione dei manufatti librari, attraverso la redazione di una scheda bilingue (italiano-inglese) e un’adeguata documentazione fotografica digitale. Per i volumi che risulteranno in uno stato di conservazione precario, invece, è prevista la realizzazione di contenitori in cartone, su misura e a lunga conservazione. Sarà proprio l’analisi dello stato di salute di ciascuno dei volumi a permettere una pianificazione di potenziali interventi di restauro, per preservare l’inestimabile patrimonio della biblioteca ennese di Palazzo Chiaramonte.

Esempio di riuso

Tuttavia, questa iniziativa è anche occasione per uno studio più accurato della collezione libraria, in quanto le operazioni di conservazione vanno di pari passo con l’acquisizione di informazioni di carattere storico, utili a perfezionare il lavoro di catalogazione, anche al fine di predisporre il fondo antico ad eventuali progetti di digitalizzazione e divulgazione. Inoltre, per circa un anno gli ambienti della Biblioteca comunale di Enna saranno sottoposti a monitoraggio dei parametri ambientali, per reperire informazioni indispensabili sulle condizioni di conservazione dei beni librari. Iniziati il 14 giugno, gli interventi si concluderanno nell’autunno di quest’anno.

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